Chi siamo

Un minimo di storia

I Propeller Clubs nascono dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori di New York che frequentemente si incontrano per discutere e risolvere problemi relativi ai trasporti marittimi. Il 23 gennaio 1923 nasce il primo Propeller Club a New York. Il nome fu scelto per simboleggiare la forza di propulsione dell’associazione caratterizzandone la derivazione marittima. Nel 1927 fu stabilita una affiliazione con un gruppo formatosi a Boston e a maggio dello stesso anno prese vita il Propeller Club di New Orleans. Nel 1932 arrivò anche in Italia, su iniziativa di alcuni soci trasferitisi a Genova il cui primo presidente fu John F. Gehan, alto dirigente della American Export Line.

Oggi i clubs sono in tutto il mondo

Raccolgono persone che per lavoro, passione o missione, si occupano di trasporti e logistica.

Il Propeller Club di Mantova è stato fondato il 9 novembre 2011. La sede è a Formigosa in via cristoforo colombo, nel comune di Mantova. Le serate d’incontro con cadenza bimestrale avvengono sempre in luoghi diversi, e oltre ad essere occasione di formazione tecnica specifica, sono momenti di scambio informale davanti ad un buon piatto e a un bicchier di vino dove è d’obbligo darsi del “tu”.

In Italia ci sono venti Propeller Clubs.

Ecco i primi cinque ad essersi costituiti:

Genova (sede nazionale), Milano, Napoli, Venezia, Livorno(Leghorn)

Queste le sedi degli altri clubs che si sono aggiunte in seguito:

Bologna, Brindisi, Crotone, Eolie sez. Palermo, Koper (Slovenia), La Spezia, Mantova, Monfalcone, Palermo, Ravenna, Sardegna, Savona, Taranto (Taras), Trieste, Torino.

I Propeller Club spiegati dal Presidente del Port of Mantua Lupi

Cosa è The International Propeller Clubs al quale aderisce il Port Of Mantua?

The International Propeller Clubs, a cui aderisce anche il Port of Mantua, é una Associazione Culturale il cui scopo è promuovere l’incontro e le relazioni tra persone che gravitano nel settore dei trasporti; inoltre The International Propeller Clubs vuole favorire la formazione e l’aggiornamento tecnico, culturale tra tutti gli appartenenti alle categorie legate alle attività marittimo/fluviali e dei trasporti. È in quest’ottica che un gruppo di operatori del mondo imprenditoriale dei trasporti, economico, accademico e culturale del mantovano ha fondato una nuova sezione, il Port of Mantua appunto, cogliendo l’opportunità di far incontrare le persone che ruotano intorno al mondo dei trasporti e del sistema portuale di Mantova in un’ottica di sviluppo territoriale.
Quindi qual è l’odierno contesto del porto di Mantova e quale impatto può avere per le aziende ad esso legate?
Affrontare l’argomento Valdaro e porto richiede un ampia analisi. Si parla di logistica, di attività che sono a supporto dello spostamento e della manipolazione delle merci da e per un paese. Nel nome generico di logistica si nascondono molteplici attività che si differenziano per tipologia di prodotti e mezzi a questi legati, così come a esigenze di orari spazi e così via.
Mantova non appartiene ad una area geografica densamente popolata e le sue infrastrutture non sono integrate in nodi principali di flusso di persone e merci. Questo soprattutto a livello ferroviario ove il polo di Verona è il principale punto di riferimento. Per quanto concerne il traffico aereo il nodo principale è Milano (Orio / Malpensa) mentre a livello stradale i collegamenti autostradali sono buoni tramite autostrada del Brennero. Dispone poi di un collegamento fluviale che la collega, tramite il Porto di Valdaro, attraverso il percorso del canal bianco, con il mare e Venezia.
Per quanto concerne le merci che compongono la grande distribuzione, alimentare e non, così come per il collettame, pacchi generici e traffico postale ed e-commerce, i volumi rappresentati dalla nostra città sono di portata relativamente bassa, quindi le centrali di smistamento che ci circondano sono di piccole o medie dimensioni, poiché le società che gestiscono questi traffici concentrano le loro sedi principali in aree ove i volumi da concentrare sono molto più elevati e con distanze relativamente brevi si possono raggiungere più clienti / persone.
Di contro è una realtà che Mantova sia centrale rispetto a tutta la valle padana, un area geografica più vasta che comprende il più grande tessuto nazionale di aziende piccole, medie e anche multinazionali. Da ciò bisogna partire a mio parere per guardare al futuro con ottimismo, individuando quali sono i settori principali che compongono questo tessuto. In primo luogo l’alimentare, lo zootecnico; non dimentichiamoci, infatti, che l’agricoltura é da sempre parte integrante delle nostre terre e per il prossimo futuro un agricoltura intelligente, non di massa ma di qualità, attenta a nuovi indirizzi, una zootecnia altrettanto attenta rappresentano a mio parere la più grande carta spendibile dal nostro territorio. Infine abbiamo un notevole numero di aziende che prese singolarmente si stanno affacciando a nuovi mercati con difficoltà ma questo rappresenta al momento la chiave di sopravvivenza e/o di successo. Il tutto senza dimenticare anche i grandi gruppi insediati nel nostro territorio (settori del petrolchimico, ferriere, oppure cluster della calza).
E quale può essere lo sviluppo futuro di Valdaro e del Porto di Mantova?
Proprio per la sua peculiarità di centralità rispetto ad alcuni di questi settori e per la capacità di collegamento con il mare, con le grandi linee sia di approvvigionamento di merci che di esportazione verso il grande mercato che la globalizzazione offre, il porto di Valdaro rappresenta un importante punto di avvio di un discorso rivolto al futuro.
Già esiste in porto una buona base di strutture sulle quali è sicuramente possibile lavorare. Ora diventa importante che vi sia convergenza di interessi, di volontà sia a livello imprenditoriale che politico, commerciale, industriale e di associazioni di categoria per superare le divergenze al fine di creare un circolo positivo che permetta di conoscere il sistema di sfruttarlo di svilupparlo ulteriormente in modo integrato rispetto alle esigenze che man mano si paleseranno. Questo diventerebbe anche un punto di partenza per vedere un giorno finalmente sviluppata in modo concreto la bellissima e grande area che Valdaro potrebbe divenire.